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- Scritto da Lina Latelli Nucifero
- Categoria principale: Attualità
- Categoria: Calabria Informa
- Pubblicato: 15 Settembre 2012
- Visite: 2200
Violini, viole, violoncelli ed un contrabbasso del ‘700 sono stati gli strumenti musicali esposti nella mostra, firmata da Giuseppe Canneto, che ha affiancato il concerto tenuto alcuni giorni fa dal maestro Uto Ughi tra i suggestivi ruderi del Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia e inserito nell’ambito del festival Armonie d’Arte, diretto artisticamente da Chiara Giordano.
Il famoso maestro Ughi, che vorrebbe suonare nei paesi meno globalizzati perché conservano ancora caratteristiche umane e culturali, ha eseguito magnificamente “Le quattro Stagioni “di Vivaldi e ha letto i sonetti esplicativi che lo stesso Vivaldi aveva composto per i concerti.Alla presenza di un numeroso pubblico incuriosito tra cui amatori e artisti, alla fine del concerto il maestro Canneto ha dato chiarimenti sugli strumenti ad arco esposti da lui costruiti cercando in tal modo di divulgare al meglio la disciplina della Liuteria artistica calabrese dei Due Mari compresa nel punto più stretto della Calabria: il mar Ionio e il mar Tirreno. “Penso che la Liuteria antica sia molto legata al mondo naturale e soprattutto contadino, infatti le fasi operative per la costruzione,verniciatura e conservazione degli strumenti antichi venivano svolte in relazione al clima, alle stagioni ed alle fasi lunari”, ha spiegato il maestro Canneto. “Oggi però - ha aggiunto -il progresso tecnologico ha soppiantato quel mondo artigiano fatto di gesti manuali ed intuizioni semplici sostituendolo con laboratori sempre più all’avanguardia, ricchi di apparecchiature e strumenti di misura e di analisi sempre più avanzati”. Comunque, ancora oggi, l’abilità del liutaio nel costruire uno strumento ad arco, che garantisca facilità di esecuzione ed emissione del suono nei brani più complessi, articolati e virtuosi, è fondamentale per un artista che voglia soddisfare le sue esigenze professionali rendendo il massimo. “ Così si crea un rapporto soggettivo ed unico tra l’artista esecutore e il suo strumento”, ha continuato il maestro Canneto che, diplomatosi Liutaio con voti eccellenti presso il Centro di formazione professionale di Bisignano, lavora in Calabria dal 1998 costruendo violini, viole e violoncelli dopo aver frequentato i corsi di perfezionamento dei maestri Gabriele Carletti, erede della scuola classica bolognese e Fiorenzo Copertini Amati, erede e continuatore della tradizione liutaia Casini di Firenze. Alla fine della presentazione degli strumenti della mostra, il maestro Uto Ughi e il pubblico entusiasta,estasiato,incantato hanno manifestato con un caloroso applauso il loro apprezzamento per l’ arte del liutaio Canneto, che ha anche collaborato alla regolazione fonica dell’impianto ed ha prestato all’orchestra “I sinfonici di Roma “, che hanno accompagnato Uto Ughi, il contrabbasso del ‘700 trovato a pezzi nella bottega di un falegname che non aveva neanche capito l’importanza. Il maestro Canneto li ha raccolti ed è riuscito a restaurarlo, ridandogli non solo la sua antica bellezza,ma anche restituendogli la sua voce. In seguito è stato adoperato in Calabria e all’estero , da alcuni anni a questa parte,dai più famosi musicisti sia di musica classica che jazz che si sono esibiti nei vari concerti.
Lina Latelli Nucifero
Quotidiano della Calabria
Pubblicato il 13 settembre 2012, pag. 32
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