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- Scritto da redazione
- Categoria: Cronaca
- Pubblicato: 12 Marzo 2022
- Visite: 327
CALABRIA, 12 MAR. - Nel pomeriggio di ieri in provincia di Brescia, la Direzione Distrettuale Antimafia dopo un'operazione durata circa cinque mesi, con il coordinamento operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, i poliziotti della Squadra Mobile di Brescia, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con il determinante intervento dei poliziotti del Nucleo Centrale Operativo di Sicurezza (Nocs), hanno arrestato un gruppo criminale di 31 persone accusate di essere rapinatori specializzati in assalti a furgoni blindati e caveau, in gran parte provenienti da Cerignola (FG), che stava per compiere un'imponente rapina a mano armata in danno del caveau di un istituto di vigilanza privata , con sede in Calcinato(BS).
- Alcuni dei 31 arrestati ieri a Brescia prima che potessero mettere a punto un colpo da 80 milioni ai danni del caveau di un istituto di vigilanza privata sono ritenuti collegati a clan del foggiano e cosche di 'ndrangheta. Nei mesi scorsi avevano rubato circa venti autovetture, furgoni e camion destinati ad essere dati alle fiamme allo scopo di isolare l'area d'interesse ed impedire l'intervento delle forze di polizia nell'istituto di sorveglianza di Calcinato. La banda aveva a disposizione anche una ruspa che sarebbe servita per sfondare la parete blindata del caveau, che custodisce gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona.
I reati contestati sono l'associazione a delinquere finalizzata a commettere il reato di rapina, il tentativo di rapina pluriaggravata, la detenzione di armi da guerra, la ricettazione dei mezzi rubati, con l'aggravante del metodo mafioso. Le complesse indagini, che si sono protratte per oltre cinque mesi, sono state dirette dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia con il coordinamento operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. Nella fase conclusiva l'operazione ha visto il dispiegamento di un imponente dispositivo composto da personale della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri. L'operazione è stata realizzata anche grazie al coordinamento investigativo effettuato dalla Procura Nazionale Antimafia.
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