CalabriaInforma
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 


È STATO catturato a Bogotà il broker della coca referente della ’ndrangheta in Colombia. Giorgio Sale, sul quale per anni si è interrogato il procuratore aggiunto della Dda di Reggio, Nicola Gratteri, era in contatto anche con il comandante delle Auc Mancuso ed era in affari con il sidernese Pannunzi super broker della droga evaso misteriosamente più di un anno fa da una clinica romana.

 

Il nome del molisano Sale, arrestato per riciclaggio, compare in diverse inchieste insieme al figlio. Il broker ha una catena di attività made in Italy e può vantare amicizie con magistrati e politici colombiani. Potrebbe rivelare importanti retroscena sulle organizzazioni criminali.uno dei cartelli più importanti del narcotraffico continua ad esistere e portare avanti la sua attività, nonostante il predominio dei Narcos messicani. E continua il narcotraffico soprattutto con il suo cliente più affidabile: la’ndrangheta. Quelli del triangolo della coca: Colombia, Spagna, Platì. Un triangolo considerato dal Procuratore aggiunto Nicola Gratteri perfetto, solido. Un contenitore di tantissimi soldi che è stato disegnato dall’ “ingegnere” del Crimine Roberto Pannunzi  e costruito con fatica dalla famiglia Trimboli di Platì: ‘Ndrangheta di primo livello nel panorama mondiale. Ma chi è Giorgio sale? Pasquale Violi sul quotidiano della Calabria di questa mattina « Giorgio Sale imprenditore molisano sarebbe il referente in Europa di Salvatore Mancuso, alias “el mono”, l’ex comandante di origini calabaresi della guerriglia paramilitare colombiana, uno dei capi indiscussi fino al 2006 dei cartelli della coca. Per conto di quest’uomo attualmente detenuto negli Stati Uniti. Giorgio Sale investiva nel Vecchio continente i proventi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Un video delle forze dell’ordine colombiane registra un fimato in cui il presidente del Consiglio superiore della magistratura colombiana, Josè Alfredo Escobar, abbraccia a saluta sale nei corridoi dell’aeroporto di Bogotà. 


Una curiosità: Il malore al cuore dopo le manette

Non  lo hanno abbattuto le inchieste della Dda di Reggio Calabria e di Catanzaro, non lo hanno stancato i continui spostamenti tra l'Italia e la Colombia, ma dopo tante ore di interrogatorio  con la polizia fiscale colombiana che gli ha messo le manette, Giorgio Sale ha accusato un malore, un forte dolore al petto che ha costretto i giuduci a sospendere l'interrogatorio e trasferire l'imprenditore molisano in ospedale. Per lui non ha funzionato il malore cardiaco per cercare di ritrovare la libertà.