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Il recente libro di Catherine Mayer “Amortalità. Piaceri e pericoli del vivere senza età” (Iacobelli Editore) dal 20 giugno nelle nostre librerie, ha portato in tavola un concetto del tutto bollente: l’Amortalità.

È stata proprio la giornalista del Time per l’Europa a coniare il fortunato termine, il quale è stato inserito dal Time tra le dieci idee che cambiano il mondo. Per l’autrice è amortale chi <<continua ad inseguire aspirazioni, desiderare nuovi progetti, sposarsi, divorziare, procreare, studiare, lavorare, nel presupposto che tutte le opzioni siano aperte, dalla giovinezza alla vecchiaia>>. Il bello di questa condizione è che non riguarda solo gli anziani o le celebrità, bensì anche i giovani e le persone comuni. Spiega l’autrice: <<Ormai cresciamo senza più un’idea fissa del comportamento appropriato per ogni fascia di età. Le istituzioni che impartiscono questa lezione - Chiesa, politici, insegnanti, genitori - stanno perdendo autorità. Per contro, siamo immersi in una cultura delle celebrità che, in apparenza, sfidano gli imperativi biologici dell’età e conosciamo i progressi della scienza contro l’invecchiamento. Di sicuro l’amortalità è un fenomeno che interessa i Paesi ricchi, dentro i quali si sta allargando anche alle  fasce più povere. Ma è impossibile che una persona impegnata ogni giorno per la sopravvivenza presenti caratteristiche amortali>>.

L’amortalità è qualcosa che un po’ riguarda tutti, magari non fino in fondo. Magari rimane un tantino celata.

 Il pensiero di amortalità si sposa bene con il fare famiglia di oggi:<< Le amortali, incuranti del ticchettio dell’orologio biologico, rimandano allegramente. E gli va bene se anche un solo bimbo riesce a infilarsi nello spiraglio della porta che si chiude>>. Dentro questo ruolo materno si manifesta spesso una contraddizione: l’amortale è un genitore bambino a cui i figli non possono <<ribellarsi a un ribelle>> ventenne e diventano gli adulti della famiglia.

D’altro canto l’amortalità è propositiva per la società perché <<gli individui sono impegnati, attivi e sani>>. Il rischio è semmai di una depressione dietro l’angolo << quando si spalanca la realtà del corpo che invecchia>>. L’autrice al riguardo infatti raccomanda di non cedere alle lusinghe di elisir anti età, bene incece le vacanza salutiste, lo shopping, l’uso delle tecnologie, ma attenzione ai prodotti magici: <<Mai credere …a chi promette di riportare indietro l’orologio: non esiste ancora un prodotto in grado di mantenere la promessa. Ma possiamo cercare di restare in forma a qualsiasi età>>.