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- Scritto da Maria Simona Gabriele
- Categoria: Cultura
- Pubblicato: 26 Maggio 2015
- Visite: 2905
Frammenti di silenzi , è il titolo della raccolta di poesie di Rosa Leale, socio-psicologa nata a Cosenza e docente presso la Scuola di Formazione Professionale Regionale . Per Rosa Leale si tratta della terza pubblicazione e quest’ultimo lavoro, possiamo definirlo come un vero e proprio viaggio dell’anima. Il silenzio , l’amore e l’amicizia sono i temi ricorrenti di questa raccolta . I ricordi d ‘infanzia e i luoghi dove l’autrice ha trascorso la sua adolescenza, sono stati la fonte d’ispirazione di queste poesie, che a tratti presentano come una vera e propria ricerca sulla fede. La malinconia e la sofferenza, che in alcuni momenti hanno circondato la vita di Rosa Leale , sono anche i tratti distintivi della sua forza, che emerge nelle singole parole . La stessa autrice ci parla della poesia come qualcosa che addolcisce le pene della vita, che porta via il dolore , la rassegnazione e che al contrario apre le strade della felicità .La solitudine che porta a domandarsi della vita e La purezza dell’animo nobile, innata degli scrittori, che porta invece a vivere la quotidianità sotto un'altra luce . La poesia che trasforma le piccole malinconie in gioie, sono tutte le caratteristiche principali che può cogliere il lettore capace di captare il senso di questi versi.
Rosa Leale si definisce una donna cresciuta in fretta, capace di raccontare i suoi giorni più belli , come quelli tristi, attraverso la semplicità delle parole . La bellezza di queste poesie sta proprio “nell’umiltà di linguaggio” che l’autrice ha scelto, pur trattando temi abbastanza complessi .
Alla presentazione sono intervenuti Benito Patitucci ( dinamico imprenditore nel campo della computergrafica e scrittore giornalista nativo di Lattarico) Antonio Strigari ( studioso di sacre scritture ,nativo di Fuscaldo ha meditato e scritto su vari argomenti biblici) e Nuccia Martire (scrittrice e poetessa contemporanea del cosentino ) dando una propria chiave di lettura ed interpretazione : Sentivo dentro di me la gioia di essere triste " scrive di sé Rosa Leale affidando a ciò che può apparire un non senso il senso della sua poesia che è catarsi, traboccante desiderio di vivere per se stesso ogni sentimento, di esserci dentro non come prigioniera bensì come sacerdotessa che lo sublime ed espande.
Sentire "la gioia di essere triste non è perversione, spiega la Martire, né masochismo ma stato d'animo di qualcosa che ci ha riempito così tanto da tracimare, da andare oltre il possibile per poi mutare e per alcuni incarnarsi nel corpo etereo della poesia.
Quel che intente dire Nuccia Martire, è che la Tristezza e la gioia hanno in fondo la stessa radice. Nessuna logica può provare a spiegare certi sentimenti, a cui l’essere umano va incontro, se non quello della poesia. L’intervento della Martire sembra essere stato quello più significativo, in quanto ha raccolto tutta l’essenza di questi versi svelando la personalità forte e al col tempo fragile, della nostra poetessa.
I tormenti dell’uomo, sono cosi per il poeta, “dipendenza” perché è solo attraverso le tempeste che l’anima ritrova la luce del sole.
L’opera della Leale tuttavia pur trattando i temi del dolore e della sofferenza non è da definirsi come pessimista , quello stato d’animo che imprigiona l’essere umano ad un perenne senso solitudine e d’inerzia è al contrario un inno alla gioia di vivere a non far spegnere mai quella piccola fiaccola che né è la speranza . Ed è proprio questo silenzio che ci parla di questi frammenti di vita, intesi come vissuto intenso dove alla fine ciascuno di noi può riconoscersi . Perché a volte qualcosa può sembraci assurdo e crudele e forse è proprio questo il messaggio che la Leale vuole lanciare nei suoi versi, ma niente è perduto, per chi sa guardare anche i “colori” della vita.
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