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Andare insieme, andare lontano è il titolo del nuovo libro di Enrico Letta, presentato all’Università della Calabria che segna il ritorno del ex parlamentare dopo un anno di silenzio.

I temi tratti nel libro affrontano le diverse problematiche politiche, che sono al centro dei nostri dibattiti culturali come il dramma delle grandi migrazioni, la questione Europea e l’unione tra prassi e teoria come unica strada per la formazione di una nuova coscienza politica e di una classe dirigente. Per letta si è trattata della sua diciottesima presentazione, esprimendo tutto il suo entusiasmo di ritornare nel nostro Ateneo. Lo stesso Letta, non si è risparmiato nel dimostrare la sua particolare stima, che da sempre nutre nei riguardi dell’Università della Calabria che rappresenta un eccellenza del sud , definendola innovativa e all’avanguardia. Questo libro è un libro sull’Europa, che evidenzia tutta la sua indole europeista ed è uno sguardo sulla politica passata e quella futura che ci preoccupa, ci spaventa , spiegando il perché l’idea di intitolare un libro che racconta di politica, adoperando un famoso proverbio Africano…”Andare insieme è andare lontano”, perché se vuoi correre e andare lontano devi andare insieme agli altri. Quello di Letta sembra essere un messaggio rivolto a noi cittadini, a non restare ancora indietro, questo è un paese che da troppo tempo è schiacciato da una politica sbagliata fatta di uomini che hanno solo sete di potere. Gli uomini del nostro panorama politico non sono solo quelli che l’hanno derubata e ferita nell’orgoglio , possiamo costruire un futuro migliore per i nostri figli, per le generazioni future. Il concetto che meglio racchiude il senso di questo libro, che va al di là delle semplici riflessioni politiche è proprio quello della cura.. A tal proposito, il nostro autore, ci parla dell‘importanza di rieducare la nostra nazione a fare le cose bene, il nostro paese può salvarsi solo in questo modo ,che non deve essere frainteso con il concetto di lentezza del fare ,ma semplicemente è un invito a far si che ciascuno possa svolgere il proprio ruolo senza cadere in errori grossolani, che ci hanno portato a questa attuale condizione.

Gli italiani hanno bisogno di scrollarsi di quel “genio italico” di cui tutti noi ne siamo fortemente convinti…..Quella nociva presunzione di poter credere di possedere eternamente l’innata capacità di arrangiarsi, perché siamo italiani. Solo ciò che è organizzato e ponderato può funzionare .

Il futuro possiamo abbracciarlo solo se un paese funziona, il nostro agire politico ha bisogno di linearità. Quello di Enrico Letta è un invito a crescere ,un compito a cui nessuno può sottrarsi liberandoci dall’idea che politica e rispetto non possono realmente coesistere- Non si tratta per cui soltanto di un libro prettamente critico e logico , che si limita ad analizzare le pecche di cui la politica si ricopre, bensì sembra apparire carico di pathos , un grido verso la ripresa dell’Italia proprio a partire dal Mezzogiorno, quella fetta dello stivale che da molti anni sembra essere uscito dal contesto politico e culturale .

Un po’ tutti noi dobbiamo uscire dalla mentalità che nulla può cambiare , questo è il messaggio che oggi purtroppo sembra esser passato come universale. Abbattere queste frontiere è quindi possibile. Infine occorre   sottolineare come l’evento si è presentato in modo totalmente colloquiale , più che di un botta e risposta tra Enrico Letta e coloro che hanno partecipato alla presentazione : Adriano Mollo -caporedattore del Quotidiano del sud- Salvatore Audia e il Rettore dell’UNICAL Gino M. Crisci , dialogando spontaneamente e ironicamente sui vari capitoli e   incuriosendo il pubblico giovane e meno giovane , in quanto questo nuovo libro invita i lettori a porsi una lunga riflessione in primis su ciò che non va e in seguito capire come e dove possiamo intervenire.