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I frammenti della storia personale e politica di Francesco Principe, che con profonda simpatia umana e leggerezza di scrittura, anche non convenzionale, Gianfranco De Franco offre ai suoi “25 lettori”, hanno il merito di mettere al riparo dall’oblio una figura importante dell’Italia e della Calabria (essendo stato Principe deputato
al Parlamento per 6 legislature e presidente della Regione dal 1985 al 1987 ma con 2 giunte diverse) e ancor più della sua amata Rende, di cui fu ininterrottamente stimato Sindaco dal 1952 al 1980. Principe, favorito certamente dalle condizioni al contorno, ma molto di più in virtù del suo carattere, visionario e risoluto insieme,
è stato Colui che ha traghettato un piccolo comune dall’antico alla modernità: facendo diventare Rende una città, con un impianto urbanistico importante e, nel contempo, a misura d’uomo; con una attenzione ai bisogni, ed all’eguaglianza in alto, dei cittadini, come pochi altri in Italia. E anche ponendo le premesse per cui oggi Rende è l’interlocutore allo stesso tempo più naturale e obbligato per la realizzazione nel Mezzogiorno, accanto alle aree metropolitane in itinere, di una vasta area urbana capace di rappresentare la speranza di futuro non soltanto per i 350 mila abitanti della Valle del Crati, mma per l’intera regione calabrese. Frammenti per una storia, dichiara il sottotilo del libro. E in effetti l’utile fatica di De Franco mira non a fornire una biografia, né personale, né politica; ad offrire un saggio storico-politico; ma solo a dare un’idea di chi sia stato Francesco Principe: un calabres amante della sua terra; un socialista riformista convinto e leale; un ammministratore programmatore, innovatore e lungimirante. Ci sembra di poter dire che l’Autore sia riuscito nell’intento con grande semplicità ed altrettanta efficacia.