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Ammettiamolo, ognuno di noi ha delle cose che tiene solo per sé e che non ha voglia o coraggio di condividere con altri.

Capita a tutti di mentire sulle cose più svariate: cibo, taglia, età, gusti, preferenze sessuali.

Ma c’è qualcuno che invece sa di noi più di quanto pensiamo. Sto parlando di Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, a cui facciamo le domande più strane e intime che mai e dico mai faremmo ad altri.

Nel libro "Everybody lies", Seth Stephens-Davidowitz, data scientist americano, ha analizzato le ricerche anonime fatte sulla pagina del gigante del web, scoprendo verità interessanti.

Lo stesso Seth Stephens-Davidowitz afferma: "Il potere dei dati di Google è che le persone confidano al gigante della ricerca cose che non direbbero a nessun altro. Google è stato inventato per permettere alla gente di imparare qualcosa sul mondo, non affinché i ricercatori imparassero qualcosa sulla gente, eppure sembra che le tracce che si stiamo lasciando dietro su Internet siano estremamente rivelatorie sulla nostra natura."

L'autore ha passato quattro anni ad analizzare le ricerche anonime fatte su google, tra i temi più ricercati il sesso, i pregiudizi e le paure più intime.

Senza rivolgersi ad un data scientist provate voi stessi a fare un esperimento. Andate su google e inserite una parola legata ad un tema di vostro interesse. Scrivete “Cibo” ad esempio e vedrete che google in automatico assocerà altre parole sulla base delle richieste fatte più di frequente dagli utenti.

Questo vi consentirà di farvi un’idea e magari in alcuni casi di sentirvi meno soli.