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L’organizzazione non profit Creative Commons ha lanciato poche settimane fa il suo motore di ricerca ufficiale, dopo oltre due anni di test.

Si tratta di un patrimonio di pubblico dominio messo a disposizione degli utenti che va ad aggiungersi ai contenuti resi disponibili su Google e Flickr con licenza CC. L'organizzazione ha sviluppato il sistema di ricerca dopo avere visto nel 2017 che ogni mese oltre 60mila utenti andavano a cercare immagini copyleft sul sito creativecommons.org. A questo indirizzo ora è possibile selezionare le immagini da scaricare e utilizzare secondo l'uso e i credits indicati.

Anche il motore di servizio stesso è stato aggiornato con una ricerca più rapida e pertinente.

"Vogliamo rendere i contenuti commons sempre più accessibili", aveva dichiarato a TechCrunch il ceo della community Ryan Merkley annunciando il progetto. Al momento del lancio della versione beta il database contava 9,5 milioni di contenuti messi a disposizione tra gli altri da Flickr, 500px, Rijksmuseum, New York Public Library e Metropolitan Museum of Art. Oggi l'archivio è cresciuto grazie ai contributi di 19 collezioni digitali, tra cui quelle del Cleveland Museum of Art, Behance, DeviantArt.

A lungo termine, Creative Commons progetta di far crescere il motore per indicizzare più delle semplici foto. Prevede di iniziare a indicizzare altre opere con licenza CC, come libri di testo aperti e audio.