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COSENZA, 15 MAR. - "Con enorme rammarico e dopo aver doverosamente riflettuto ed ascoltato i tanti nostri compagni di viaggio di Italia Viva in Calabria e nella nostra provincia che in questi anni ci hanno affiancato e supportato nella faticosa opera di ampliamento del partito e degli iscritti, pensiamo sia giunto il momento di interrompere il nostro cammino in questo partito". Lo affermano, in una nota i segretari provinciali dimissionari di Italia Viva Cosenza, Annamaria Brunetti e Antonio Palermo.

"La nomina del nuovo segretario regionale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Abbiamo tanto lavorato, come iscritti prima e come coordinatori provinciali di Cosenza dopo, per costruire sul nostro territorio - spiegano Brunetti e Palermo - un partito riformista che avesse un chiaro obiettivo: il coinvolgimento delle migliori energie, giovani e fresche, al fine di valorizzare i tanti talenti calabresi. Abbiamo provato in più occasioni a spiegare i motivi di questo nostro ragionamento politico nell'interesse esclusivo della crescita di Italia Viva nella nostra regione. Una crescita che sarebbe potuta avvenire solo puntando sui temi più urgenti della nostra terra e soprattutto sulle donne e gli uomini che quei temi portano avanti. Nostro malgrado, abbiamo dovuto sopportare in più occasioni l'impossibilità di poter svolgere, come avremmo voluto, ogni confronto assembleare con i nostri iscritti, la mancanza dell'ascolto della base, l'adozione di scelte troppo spesso in contrasto con quanto sostenuto e voluto dalla maggioranza del partito.

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Le elezioni regionali e le scorse elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, come raccontano le cronache di stampa, hanno rappresentato i primi elementi di forte frizione. La scelta compiuta dal Presidente Rosato nelle scorse ore di nominare il Sen. Magorno quale segretario regionale di Italia Viva determina la conclusione del nostro percorso politico in questo partito che al cambiamento e alla promozione di una nuova classe dirigente antepone la conservazione del personale politico di sempre. Lasciamo - continuano gli ex renziano - non solo ogni nostro ruolo dirigenziale nel partito ma anche l'adesione ad esso con la grande amarezza di non aver potuto vincere la sfida del cambiamento che avremmo voluto realizzare insieme a tutto il partito nazionale oltre che regionale e locale nella nostra terra. Auspicavamo che chi riveste ruoli da decenni nelle Istituzioni potesse lasciare spazio a nuove risorse perché è di queste che la Calabria ha urgente bisogno. Ma così non è stato e dunque noi ne traiamo le conseguenze, anteponendo, come in diverse occasioni ci ha dimostrato Matteo Renzi, alle poltrone le nostre idee. Continueremo ad impegnarci per la nostra terra insieme ai tanti calabresi che si riconoscono come noi nella migliore tradizione riformista con la passione politica che da sempre ci anima".