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Bovalino

BOVALINO (RC), 11 APR. - Il prossimo 12 giugno 2022 i cittadini saranno chiamati a votare.
Un soffio di vento si alza leggero nel vortice tiepido del caldo primaverile nella comunità bovalinese. Oltre al vento che non manca di travolgerci, si possono cogliere altre masse d’aria che, riempiti i polmoni, portano a conoscenza situazioni di disagio in capo alle famiglie con figli affetti da disturbi o per altri problemi sociali che si presentano in tutta la loro evidenza, e più che mai si alzano le voci di coloro che vogliono risposte dalle istituzioni. Risposte efficaci che rispondano ai reali bisogni di una collettività discriminata, prendendo in considerazione anche l’intero sistema: gruppo classe, scuola, famiglia, extrascuola.

In una realtà come la nostra purtroppo i passi in questo ambito lasciano a desiderare come a desiderare lasciano gli atti di una pubblica amministrazione su questioni inerenti il sociale. Le problematiche ci sono e la situazione va certamente migliorata con ulteriori interventi; l’amministrazione Maesano avrebbe potuto fare di più e meglio a tempo debito. Altresì non sono mancati i malumori da parte di alcune associazioni che si sono ritrovate a sobbarcarsi di impegni e sacrifici oltre ai relativi costi per la sussistenza del proprio operato in attività sociali compromesse per ovvi motivi, prima fra tutti la pandemia; il rammarico sta in quel mancato sostegno da parte dell’ente competente. Una collaborazione più proficua dell’amministrazione nei riguardi dell’associazionismo intesa come risorsa per l’innovazione sociale avrebbe di seguito portato una crescita sociale più vicina ai nostri tempi.

 Molto meglio è andata invece con la raccolta differenziata, nel senso che, ancora galleggiano forme d’inciviltà, e quindi non possiamo arrogarci il merito di paese pulito, per questo dovremmo attendere ancora tanto, ma perlomeno abbiamo superato l’ottica del vecchio sistema dei rifiuti con la raccolta differenziata. Molte opere pubbliche sono ancora rimaste incompiute per difficoltà a sbrogliare certe matasse che risalgono ad un lontano passato. Altre piccole opere di riassetto urbano sono state compiute. In questo tempo alcuni finanziamenti sono stati persi, tra questi quello relativo allo stadio comunale, impianto sportivo importantissimo per un paese che ha bisogno di crescere. Tutto ciò che ci circonda è cultura e lo sport è un altro punto cardine di cultura che cresce e si trasforma. Altri finanziamenti invece sono stati ottenuti e attendono di essere spesi per la realizzazione di nuove opere tra queste il riassetto ambientale del lungomare, l’opera più importante che tutti attendono, volano del nostro turismo. A proposito di diversità di altro tipo è quella sulla diversità di trattamento tra il centro e la periferia. Strade non asfaltate di periferia lasciano un cattivo segno, a dire il vero, e gli abitanti dell’intera comunità non hanno di cosa inorgoglirsi se ancora s’intravedono profonde aperture del terreno che intralciano l’attraversamento.

In questo momento pre-elettorale si delinea una continua escalation di lagnanze: l’arroganza alza la voce, aumentano i dissidi, i voltafaccia si configurano, tutto questo in un misto di elogi, consensi e approvazioni sia per il vecchio che per il new entry. Nel frattempo continuano a delinearsi percorsi di consultazioni con nomi probabili di candidati a sindaco. Si affacciano nell’agone collettivo nuovi movimenti civici, indipendenti, liberi da vincoli e condizionamenti tipici dei partiti. Finora l’unico nome certo è quello del sindaco uscente, Vincenzo Maesano, forte della sua discesa in campo.