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Da tempo immemore come è ben noto, gli stereotipi, i cliché mentali o qual si voglia definizione analoga, sono inversamente proporzionali alla Cultura. Questo primo articolo della nuova rubrica nasce come spunto riflessivo su un tema che è attualmente oggetto di dibattiti: Cosa si intende per Cultura? I Luoghi comuni alteranti hanno a che fare con quest'ultima? Proviamo insieme a fornire delle risposte ad entrambe le domande. Cosa sia la Cultura, ci può apparire come una domanda apparentemente semplice, ma dal momento che le opinioni e le idee sono sempre cariche di una tale relatività e soggettività proveremo a rispondere a grandi linee.

La Cultura diverge parecchio dal semplice nozionismo che un individuo può o meno imprimere nella propria testa mnemonicamente, ma non intendendo neppure il minimo significato. Cultura è innanzitutto sinonimo di libertà, è bellezza, è grazia, è il divincolarsi dall'ignoranza imparando ad amare il Sapere, è voglia di emergere da grigiore, brutture e infingardaggine, connivenza, tutte componenti che allignano sull'ignoranza. Cultura è sinonimo anche di riscatto: una sovversione pacifica contro l'indifferenza e il nerume del menefreghismo. E' consapevolezza, è soprattutto voglia di migliorarsi, e successivamente in un grande circolo virtuoso, contagiare il prossimo verso l'Amore sviscerante per il Sapere. Per quanto riguarda gli stereotipi invece, è più certo che palese che non hanno interconnessione alcuna con la Cultura, se non fungere da perfetto contrario e contrapporsi a essa. Se desideriamo appropinquarci alla Cultura, annoverarci tra le sue fila dorate, è necessario dapprima "purificarci" da ogni stereotipo. Occorre riporli nel dimenticatoio, smetterla di porci freni inibitori e ottiche alteranti dettati da falsità e ipocrisie, fare un fagotto di tutti i luoghi comuni che sono insiti nel nostro cervello ed estinguerli. Molto spesso i cliché mentali sono frutto di mentalità grette e ipocrite che inducono ogni individuo ad anchilosarsi, in una sorta di nichilismo, che preclude di sovente la possibilità di ponderare con la propria testa, di essere obiettivi, facendo dunque sì che la realtà venga filtrata, amplificata in negativo attraverso questi falsi miti. Occorre denudarsi da queste zavorre, urlare la propria indignazione contro le mentalità retrograde, opponendosi pacificamente, semplicemente ripudiando questi "fattori comuni" che vigono, tra chi stabilisce di condividere pensieri obsoleti e preistorici, che non si apre al nuovo, al diverso. E' corretto che le genti mantengano il retaggio delle proprie idee, dei propri principi, guai se così non fosse, ma è essenziale che questi principi non sfocino in preconcetti e ledano gli altri soltanto perché decidono di essere differenti nei confronti una massa omogenea ed indistinta. Dopo aver assolto a questo compito: sarà sufficiente abbandonarsi con dolcezza alla Cultura, ai Libri alla loro conseguente bellezza. Solo attraverso il Sapere si può giungere veramente ad essere liberi, pensanti, critici, si può Vivere e non limitarsi a sopravvivere. Occorre dar vita a piccole Rivoluzioni, occorre migliorarsi sempre, e leggere, perché ogni autore ha qualcosa di diverso di cui narrarci, ha qualcosa di differente da esplicarci. E' opportuno e consono poi, comprendere che "diverso" non è sinonimo né di "pericoloso" e né di "erroneo", e in definitiva, ma questo è chiaro e cristallino, che Cultura non sarà mai sinonimo di Preconcetto o Pregiudizio.