CalabriaInforma

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 

"Fahrenheit 451" il libro che m'accompagna questa notte. L'autore è Ray Bradbury. Viene narrata la storia di Montag: è un uomo che tenta disperatamente di sentirsi vivo e ritrovarsi, prima che lo smarrimento inaridente della tecnologia imperante lo conduca alla morte emotiva.

La storia si svolge in un'epoca non molto dissimile dalla nostra, soltanto più esacerbata, è l'epoca dilagante della tecnologia e di un'eccesso esuberante di sovrastruttura, che conduce all'alienazione e alla dispersione originale dell'umano. E' un'epoca frenetica e velocizzata, condotta agli estremi da una repentinità metabolica inarrestabile, che arranca per stare al passo. Le conseguenze sono l'alterazione delle percezioni umane, l'invertimento dei valori, il disseccarsi dell'umanità. In altri termini è un periodo storico in cui pensare è un optional, la gente non riflette e non pondera più, gli agi hanno abolito la ponderazione assottigliandola, poiché ovviamente pensare ben spesso indica anche i lati spiacevoli che ci circondano, fa fare i conti con le brutture che popolano il nostro circondario o ci fionda faccia a faccia con realtà brucianti e spesso scomode, ma il pensiero è anche il fertilizzante della creatività, è il senso critico e un vaglio attraverso cui filtra l'umanità e l'intendimento personalissimo di ognuno. I libri ovviamente concimano le riflessioni e la fantasia, per cui di conseguenza, siccome divenuti "elemento scomodo" verranno letteralmente eliminati in quest'epoca di ripudio del pensiero (quella descritta nel libro attualmente, ma ahimè, a breve quella in cui viviamo relativamente). I libri son dunque additati come componente da cui rifuggire a gambe levate. Paradossalmente (anche se non so quanto) Ray Bradbury narra che Montag, il protagonista, svolga come mestiere l'incendiario, il suo compito è quello cioè di ridurre in cenere tutti i libri e le dimore dei possessori come ripicca, in quanto gradatamente leggere è equivalso a contravvenire alla legge. Appare tutto come un ambiente fantascientifico, ma ponderandoci, credo che in realtà sia purtroppo una conseguenza cui la nostra epoca odierna stia andando irrimediabilmente in contro. Forse non ci ridurremo a incenerire libri, ma gli agi, la tecnologia, la frenesia quotidiana non fanno che fuorviarci, renderci sempre meno responsabili disgiungendoci dall'impulso istintivo di pensare, poiché scomodo e dunque da eliminare a priori. Consequenzialmente questo condurrebbe a una discrepanza colla Cultura, coi libri: è risaputo "Chi accumula sapere accumula dolore" e dunque la strada più semplice da imboccare sarebbe quella del nichilismo psichico e della segregazione tecnologico-virtuale. E' per questi motivi poc'anzi citati che penso fermamente che la situazione delineata nel libro sia tristemente analoga alla nostra quotidiana. Montag è un uomo che si sente distrutto e interiormente devastato, non sa cosa farsene dell'ipocrita felicità, artificiosamente edificata su un'immensa fandonia. Il briciolo di umanità che non gli hanno ancora  sottratto lo aizzerà a sovvertire ed a reclamare una verità non virtuale, ma consapevole, reale, concreta, anche sognata, perché no? I libri lo attrarranno perché è lì che si celano i veri universi onirici di bellezza sconfinata, quegli stessi che ci aiutano a sopportare il tedio e la malinconia che ci grava sui gropponi. Consiglio la lettura approfondita di questo libro, accompagnando quest'invito ad un altro consiglio: soffermatevi, respirate e ispirate, osservatevi le mani e chiedetevi "ma perché non posso ritagliami un attimo per me stesso? Un angolino tutto mio! "Per comprendere cosa non va, per capire le relazioni tra le cose. Per leggere quello che più v'alletta, spulciando libri e abbandonandovi alla letteratura. Ma anche soltanto riflettere e ponderare. Non lasciatevi ardere l'umanità dalla tecnologia, fatene un utilizzo dosato ma non rimpiazzatela alla vita reale, ne scaturirebbero conseguenze mastodontiche: rischiereste di ritrovare latta al posto del vostro cuore.