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"Accade che le affinità d'anima
non giungano ai gesti e alle parole ma
rimangano effuse come un magnetismo.
É raro ma accade. Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio.


Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di
essere sempre assente perché
solo così si manifesta la tua magia.
Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno,
sempre nel vuoto: in quello che
anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi
che presidiano il tuo lontano focolare,
strani multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era. Ignoro se
la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari.
Di me, di te tutto conosco,
tutto ignoro".

Eugenio Montale 



 " Apriamo l'articolo di oggi con una delle più splendide (nonché pregne di significato) poesie di Eugenio Montale. Come potete evincere dal testo è una poesia che parla d'Amore, e come ben sappiamo, l'Amore inteso dal Ragioniere è ben differente dall'Amore Convenzionale, sostanzialmente divergente. Infatti come scandisce il testo sovrastante: "Accade che le affinità d'anima non giungano ai gesti e alle parole, marimangano effuse come un magnetismo. É raro ma accade". Già, è raro ma succede... quando ci imbattiamo durante il nostro vitale percorso in quegli amori "anomali", "amori desueti", "amori impossibili" o ancora "amori metafisici" giusto per utilizzare un termine caro ad Eugenio. Sono amori che sono poco accettati dalla morale comune, amori distanti, amori privi di categoria, ma non di rado sono quelli più forti, perché non si evolvono attraverso la fisicità e la consuetudine, vengono concepiti dalla passione che non riesce ad esondare, dal concretamento che non giunge, da distanze ed abissi che s'interpongono. Ma concettualmente scatenano all'interno dei concupiti sensazioni e bramosia inenarrabili. Sono amori apperentemente fatti di niente, effimeri... ma l'effimero è anche irrimediabilmente l'intangibile, quindi l'impalpabile che non si può costringere né sfiorare, e per questa sua rara ed eccelsa caratteristica diviene "quello che anche al trapano resiste". Come potrebbe essere scalfito se è aleatorio e etereo? Infatti il Poeta non tenta di scandagliare e scovare quest'Amore nella concreta routine ciclica, bensì come asserisce esplicitamente "Insisto nel ricercarti nel fuscello e MAI nell'albero spiegato, MAI nel pieno,sempre nel VUOTO..." Perché è nel vuoto, è nel nulla sordo che ha ragion d'essere quell'Amore incorruttibile, in quanto inesistente. Eppure esiste, eppure monta da dentro destabilizzandoci e facendonci vacillare sul filo del rasoio, assurge imperiosamente, si impone e coarta le meningi di chi s'infatua della sua rarità. L'Amore non ha definizione, né lo si può delineare... ha l'abitudine di ergersi e stagliarsi al di là del raziocinio, perché s'alimenta d'istinti, d'attimi vuoti a perdere, di sguardi furtivi, di contatti appena accennati e tante, tante parole omesse o non proferite, che contribuiscono ad alimentare questa sensuale danza evitica. Questi sono gli amori inafferrabili, caduchi... barbagli e baluginii sfolgoranti, sprazzi di passione. E cari lettori, sono gli amori più intensi. Vedete, quanto può essere traboccante e concreto, il Nulla? Sperdersi può essere una strada, incanalarsi nell'oblio può essere una vetta, amare l'impossibile può colmarci...La ricettività di Eugenio ce lo palesa. Impariamo ad udire e captare più a fondo i Fantasmi muti e assordanti che aleggiano nella Poesia.