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La donna di Sud ha un contegno rigoroso, una dignità fatta di sole, di salsedine sbattuta in pieno volto dalle mareggiate ioniche, di fattezze da dèa romana un po' matrona, un po' remota. La donna di Sud ha un contegno vivido e sgargiante come il sole dei tramonti aspromontani sanguinolenti e antichi.

Nel suo sangue scorrono i rumori sottoesposti e concitati dei baccanali, dei riti messapici, dei rituali greci, e dell'irrequietezza delle tarantelle medievali, che si protrae come un'eredità di retaggi sconosciuti oltre meridione e concessi solo al ritaglio della terra 'arsa e rossa', che hanno valore solo nel fazzoletto di terre costituenti il Mezzogiorno. La donna di Sud c'ha il palato forte e ama lo sprezzante sapore robusto, temperato della natura, delle cucine nostre, s'inebria il naso suo dell'odore del gelsomino di giugno ancora, come cent'anni fa. La donna di Sud ha una forza antica e quasi un po' lugubre, una capacità di adattamento al dolore e all'allegria sfrenata, chiassosa e ancestrale, tempestiva e tenace come il clima torrido e senza perdono. Ha un sorriso enigmatico come la Monnalisa cantata, e la dolcezza ancora intatta della campagna rurale che preserva l'Amore indenne in contrasto a chi invece non ci crede più, ai disingannati tristi. La donna di Sud ancora all'Amore crede, perché l'evoluzione veloce e frenetica della città, che soppianta sentimento con disillusione non penetra nei nostri paesi, rimane come per incanto estromessa fuori dalle mura della vecchia Magna Grecia, al suo posto rinfoltiscono e crescono sterpi e felci. La donna di Sud la riconosci immediatamente scorre lava e vita nelle sue espressioni un po' spigolose e dure di chi è abituato alla sopportazione del dolore, qualche volta della claustrofobia di una mentalità che sevizia, ma nessun pallore è sempre accesa da un gaudio che è tutto mare. La donna di Sud è meravigliosamente bella, è una reliquia chiusa in una terra che s'accresce di una involuzione forse triste, ma è un mondo che ostenta le sue rogne come medaglie e che della critica ne fa vezzo, è una perla di una terra che ha scelto. La caparbietà è sorella del Sud, nonché abito delle nostre donne.