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di Chiara Nirta

Non sono sfiduciata e neppure arresa. Una delle cose che mi fa sperare sono le idee. Le idee sono la parte immortale di noi e non hanno mai aggettivo possessivo, se lo hanno è per poco, perché poi si propagano e diventano di tutti, diventano comuni e condivise.

Sono immortali le idee, i corpi nostri cadranno sotto la grande mietitrice ma la mente, il pensiero sopravviveranno nelle azioni dei posteri. Ecco perché sono energica : attendo e so di non farlo invano. Spero che un giorno la scuola cambi - e accadrà - perché è l'unica casa, sì casa, - dovrebbe essere almeno: la parola fredda 'istituzione' o 'istituto' non sono adatte per la scuola, per la salvezza che essa rappresenta -, diciamo casa. E' l'unica dimora alla quale dobbiamo essere devoti come una religione, solo la scuola può renderci liberi. Non ci rende liberi il sabato sera traboccante d'alcol e sigarette, ci rende liberi l'istruzione. Purtroppo a scuola, si memorizza molto e si impara poco. E' il sistema scolastico, la scuola per come è concepita che meriterebbe un'insufficienza sui registri, non i ragazzi. Registri aboliti: insegniamo che si studia per 'compatire', patire con... qualcuno, immedesimarsi, capire, dunque comprendere e accettare, non per competere: l'agonismo fa parte del mondo dello sport, e ha comunque una sua dignità e un suo limite che per non esacerbarsi in invidia ma rimanere sano 'sprono' non deve travalicare il limite del 'buon' senso. Diamo ai docenti aiuto, basta precariato, come possono arrivare sereni in aula se sono frustrati, stanchi (sfido chiunque a non esserlo dopo viaggi lunghissimi da scuola a casa, o con la sensazione minatoria della precarietà perennemente da una vita a tempo indeterminato), e tenere una lezione gioiosa? Loro prima di noi, sono stati ragazzi che sognavano la cultura intesa come libertà, il poterla infondere, il poterla accendere dentro il discente era una missione fatta d'amore, che suono e che ripercussione può avere la morte di quel sogno risoltasi in una tomba di inappagamento se non possono esercitare decentemente? Alcuni è vero, dovrebbero dismettere come cenci vecchi l'obsoleta lezione cattedratica, a chi serve lo stantio 'nacque, visse, morì' di un autore? Occorre il suo pensiero, occorre il suo esempio, occorre suscitare la curiosità dei ragazzi, che se lo sentano vivere in petto Montale, che ogniqualvolta si discuterà di D'Annunzio si ricordino del panismo e del come si fa nell'intimo umano silenzio a diventare alberi silvestri per staccarsi dal mondo e immedesimarsi con un'altra creatura, è così che si impara a mettersi nei panni degli altri o almeno è una scorciatoia; così quando si dialogherà di (con) Moravia, pensino a lui come l'eroe che 'la rivoluzione è ogni giorno, nelle piccole cose. Non serve il grigiore della borghesia, occhi colorati tutti i giorni, nessun occhiale 3D, nessuna canna o sabato sera di vodka per vedere colorato, zero droghe, basta guardare oltre, cogliere l'armonia delle forme, vivere come amiamo non come ci impone la società', almeno concettualmente e in modo speziato lo esprime, perché soffermarsi alle grandi ipotesi dei critici? E' soltanto una delle possibili interpretazioni/verità. Occorre discorrere con gli alunni, perché il professore non è lì per fare la guerra a nessuno, e non è contrapposto in quanto insegnante, è colui che guida, l'amico più grande che spiega, quello che scherza e che ti chiama per nome, che odia il voto sul registro, perché non stiamo facendo a gara tra scolari e prof: uno si svecchia e continua a imparare mentre l'altro matura e comincia a imparare a campare, è un dare vicendevole: una mano aiuta l'altra, entrambe lavano il viso. Eppure è pieno di docenti che 'lavorano' così, dando il cuore, accendendo le passioni: queste persone io le chiamo Salvatori. Salvatori non intendo 'Turi di Palemmmo!', intendo coloro che salvano nel senso del termine. In quanti ragazzi grazie a loro è stata accesa la fiammella della cultura, quella fame atavica di sapere che mai smette, che si moltiplica e che ti vive dentro. Queste persone salvano questi eroi? Gli eroi della patria non riconosciuti, coloro che porgono la mano ai vostri figli e chissà se ve lo chiedete mai o gli riconoscete questo grande gesto?. La scuola fatta bene salva, e non è qualunquista la frase: voi potreste teoricamente e paradossalmente racchiudere tutti i delinquenti del mondo ad esempio, ma nulla cambierà se il mondo non verrà sensibilizzato dai libri, riprolifereranno in altre generazioni quelle menti volte all'illegalità o appena saranno da fuori le sbarre si protrarranno, non occorre impedire se siamo bravi a prevenire. L'Arma più potente è l'istruzione. Nelle scuole occorre lasciare delle ore libere (io le definisco) di scelta personale: ognuno è libero di scegliere il libro di un autore che desidera e leggerlo, parlarne, discuterne, è libero di scrivere, di poetare, di dipingere, e senza costrizione, se l'ambiente è sereno e coinvolgente la costrizione (l'insufficienza de registro) scadrà da sola, perché la passione contagia, è l'imposizione che spegne, che ci rende finti, che ci sprona per sfregio a sfidarla fino a infrangerla e allora ci chiamano 'discoli' o 'svogliati'. E' soltanto la conseguenza della morte della passione. Si faccia teatro a scuola, spettacoli folkloristici, si dipinga, si lascino liberi i ragazzi di scegliere come esprimersi, di conoscersi e di confrontarsi. La scuola ci dà la vita e se abbiamo la possibilità di studiare come è meglio e non come si deve per imposizione coercitiva, non si sforneranno borghesucci tristi che penseranno di conoscere Shakespeare e poi scorderanno il sapore di un abbraccio o il senso di umanità e d'umiltà soprattutto. Gli snob sono fin troppi, abbiamo bisogno di persone, di uomini e di donne liberi, di cittadini e non di servi, di esseri umani amanti del loro obiettivo: sia esso studio, sia esso lavoro, sia il leccare la cioccolata dal barattolo: se c'è entusiamo tutto è perfetto, invece il 'tutto (è) perfetto' senza entusiasmo è la mera illusione d'aver creato sovrastruttura, ma inutile. Io non perdo la speranza, perché la Cultura è una scelta di vita e genera idee. Genera idee, genera idee, genera idee: Sono immortale!